Arrancando alla massima velocità consentitagli dalle sue gambette superò l’ultima curva e arrivò in uno spazio aperto, dove la luce, dopo tutto quel tempo passato al buio, gli sembrò così vivida da abbagliare. In realtà si trattava soltanto di un raggio di sole che penetrava nell’ingresso, dove un grosso portone, un portone di pietra, era stato lasciato socchiuso.
Bilbo sbatté gli occhi, e improvvisamente vide gli Orchi: Orchi armati da capo a piedi colle spade sguainate che sedevano proprio sulla soglia, sorvegliando con gli occhi bene aperti la porta e il passaggio che portava ad essa. Stavano all’erta, in guardia, pronti a tutto.
Lo videro prima ancora che lui vedesse loro. Sì, lo videro. Fosse un caso, o l’ultimo tiro giocato dall’anello prima di cambiare padrone, fatto sta che non lo aveva al dito. Con urla di gioia gli Orchi si precipitarono su di lui.
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Indovinelli nell’Oscurità, The last trick of the Ring (2005) by Alan Lee}
-Ancalagon