Gollum si voltò di scatto levandosi mentre lo Hobbit volava sopra di lui, ma troppo tardi: i suoi artigli non afferrarono che aria, e Bilbo, ricadendo agilmente sui suoi solidi piedi, si precipitò di corsa giù per il nuovo tunnel. Non si girò a guardare cosa stesse facendo Gollum. Dapprima ci furono sibili e, imprecazioni alle sue calcagna, poi silenzio. Tutto a un tratto risuonò un urlo da agghiacciare il sangue, pieno di odio e di disperazione. Gollum era stato sconfitto. Non osava avanzare oltre. Aveva perso, perso la sua preda e perso, soprattutto, l’unica cosa a cui avesse mai tenuto: il suo tesoro. Il grido gli fece balzare il cuore in gola, ma Bilbo non si fermò. Debole ora, quasi come un’eco, ma minacciosa, la voce lo raggiunse da dietro: «Ladro, ladro, ladro! Baggins! Lo odiamo, lo odiamo, lo odieremo per sempre!».
 Poi scese il silenzio. Ma anch’esso sembrò minaccioso a Bilbo. «Se gli Orchi sono così vicini che lui li ha fiutati,» pensò «allora devono averlo sentito urlare e imprecare. Attenzione adesso, o questa strada ti porterà incontro al peggio».
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Indovinelli nell’Oscurità, Gollum is Defeated by Ted Nasmith}
-Ancalagon

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