Ma ora la luce negli occhi di Gollum era diventata un fuoco verde che si avvicinava velocemente. Gollum era di nuovo in barca, e stava remando selvaggiamente per tornare sulla riva scura, in preda a una tale collera per la perdita subita e per il sospetto, che nessuna spada lo avrebbe più intimorito.
Bilbo non poteva indovinare che cosa avesse sconvolto quell’essere miserabile, ma vide che il gioco era finito e che Gollum aveva intenzione di ucciderlo a tutti i costi. Fece appena in tempo a girarsi, e a correre via ciecamente su per lo scuro passaggio per il quale era sceso, tenendosi vicino alla parete e toccandola con la mano sinistra.
«Che cos’ha in tasssca?». Il sibilo risuonò forte dietro di lui, e udì anche il tonfo che Gollum fece calandosi dalla barca.
«Vorrei proprio saperlo anch’io!» disse tra sé e sé, mentre avanzava ansimando e inciampando. Mise la mano sinistra in tasca. L’anello gli sembrò molto freddo mentre si infilava quietamente nell’indice che lo andava cercando.
Il sibilo, ora, era proprio dietro di lui. Si girò e vide gli occhi di Gollum che salivano su per la china come piccole lampade verdi. Terrorizzato, cercò di correre più forte, ma improvvisamente urtò col piede contro una sporgenza nel terreno e cadde bocconi con la spada sotto di sé.
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Indovinelli nell’Oscurità, Gollum by Livia Rusz}
-Ancalagon