Per quanto ne sapesse Bilbo, non c’era nessun motivo particolare per cui non dovesse dirglielo. La mente di Gollum era arrivata alla conclusione giusta più velocemente della sua; per forza, perché Gollum aveva rimuginato su quella sola cosa per un’eternità, e aveva sempre paura che gliela rubassero. Ma Bilbo era seccato del ritardo. Dopo tutto, il gioco lo aveva vinto lui, abbastanza correttamente del resto, correndo un rischio orrendo.
«Le risposte andavano indovinate, non date» disse.
«Ma non era una domanda leale» disse Gollum. «Non era un enigma, tesoro, no!».
«Oh, be’, se parli di domande normali,» disse Bilbo «allora te ne ho fatto prima una io. Che cosa hai perso? Dimmi questo!».
«Che cos’ha in tasssca?». Il sibilo risuonò più forte e più aspro, e guardando in quella direzione Bilbo vide ora, con spavento e allarme, due punticini luminosi che lo scrutavano. Più il sospetto cresceva nella mente di Gollum, più i suoi occhi brillavano di una pallida fiamma.
«Che cosa hai perso?» insistette Bilbo.
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Indovinelli nell’Oscurità, Gollum by NachoCastro on DeviantArt}
-Ancalagon