Al che replicò Beren: «Mi puoi dare la morte, che io la meriti o meno; ma non accetto gli insulti di infimo, spia o schiavo. Per l’anello di Felagund, che questi diede a Barahir mio padre sul campo di battaglia del Nord, la mia casa non ha certo meritato offese del genere da qualsivoglia Elfo, re o meno che sia». Fiere erano le sue parole, e tutti gli occhi si appuntarono sull’anello, che egli ora teneva alto, e vi splendevano sopra le verdi gemme che i Noldor avevano fabbricato in Valinor. L’anello infatti era simile a due serpenti intrecciati, i cui occhi erano smeraldi, e le loro teste si univano sotto una corona di fiori d’oro, che l’uno reggeva e l’altro divorava. Ed era questo l’emblema di Finarfin e della sua casata. Allora Melian si chinò all’orecchio di Thingol e in sussurri lo esortò a deporre la propria collera. «Poiché non certo da te» gli disse «Beren sarà ucciso; e il suo destino dovrà condurlo lontano e libero, ma esso è legato con il tuo. Sta’ dunque attento.»
{J.R.R. Tolkien, Il Silmarillion, Beren e Lúthien, Beren e Lúthien, Thingol and Melian by sum me on Pinterest}
-Lúthien Tinúviel

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