Poi pensò che era arrivato il momento di chiedere qualcosa di difficile e orribile, e così disse:
Questa cosa ogni cosa divora,
ciò che ha vita, la fauna, la flora;
i re abbatte e cosi le città,
rode il ferro, la calce già dura;
e dei monti pianure farà.*
Il povero Bilbo sedeva nel buio pensando a tutti gli orribili nomi di tutti i Giganti e Orchi di cui avesse mai sentito parlare nelle fiabe, ma nessuno di essi aveva fatto tutte queste cose. Cominciò a impaurirsi, e questa è una gran brutta cosa se si deve pensare. Gollum cominciò a uscire dalla barca. Si calò in acqua e sguazzò verso la riva; Bilbo poteva vedere i suoi occhi farsi più vicini. La lingua sembrava esserglisi seccata in bocca; voleva urlare: «Dammi più tempo! Dammi tempo!». Ma tutto ciò che gli uscì di bocca in uno strillo acuto fu: «Tempo! Tempo!». Bilbo si era salvato per mera fortuna. Proprio questa infatti era la risposta giusta.
*Questo enigma si potrebbe paragonare a quello che si trova nel Secondo dialogo fra Salomone e Saturno in inglese antico (T.A. Shippey lo tradusse in inglese moderno nei suoi Poems of Wisdow and Learning in Old English, pp. 91-93):
<<Saturno disse: ma cos’è quella strana cosa che viaggia attraverso questo mondo, procede inesorabile, fa crollare le case, provoca lacrime di dolore e spesso arriva qui? Né stella né pietra né fulgido gioiello, né acqua né bestia selvaggia può ingannarla, ma nelle sue mani finiscono buoni e cattivi, piccoli e grandi …
<<Salomone disse: la vecchiaia ha potere su tutto quanto c’è nel mondo … Schianta alberi e ne spezza i rami, nel suo avanzare sradica il tronco eretto e lo fa precipitare al suolo. Poi divora l’uccello selvatico. Combatte meglio di un lupo, attende più a lungo di una pietra, si dimostra più forte dell’acciaio, corrode il ferro con la ruggine; la stessa cosa fa con noi.>>.
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Indovinelli nell’Oscurità, Gollum as seen by Soviet artist Mikhail Belomlinsky (1976)}
-Ancalagon