Senza coperchio, chiave, né cerniera
uno scrigno cela una dorata sfera*.
 Così disse, tanto per guadagnare tempo, finché non fosse riuscito a escogitarne uno veramente difficile. Questo pensava che fosse proprio roba da bambini, anche se non l’aveva posto nella solita forma. Ma si rivelò un brutto enigma per Gollum. Sibilò tra sé e sé, ma non rispose; borbottò e farfugliò.
 *Tolkien chiamava questo enigma <<la riduzione a distico (creato da me) di un indovinello più lungo che compare in alcuni libri di filastrocche per bambini>> (La realtà … cit., lettera 110). L’enigma letterario più lungo è senz’altro il seguente:
In alti marmorei del latteo candore, / tappezzati con una pelle morbida come la seta, / entro una fontana limpida come un cristallo, / una mela dorata appare. / Non esistono porte di questa fortezza, / eppure i ladri vi entrano per rubare l’oro.
 Nel 1923 Tolkien pubblicò una traduzione anglosassone di questo enigma. Il processo mentale col quale Gollum arriva a dare la risposta a questo enigma, ricordando che tempo addietro aveva insegnato a sua nonna come succhiare le uova, offre un divertente uso letterario di questo antico modo di dire. Francis Grove, nel suo Classical Dictionary of the Vulgar Tongue (1785), registra sotto la voce granny (abbrev. di grandmother, <<nonna, nonnina>>) che la frase <<va’ a insegnare a tua nonna a succhiare le uova>> veniva detta a chiunque cercasse di insegnare agli altri <<a fare qualcosa che quello sa fare meglio di lui>>.
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Indovinelli nell’Oscurità, ArtStation – Gollum Sméagol by Eduardo Ruiz Urrejola}
-Ancalagon

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