Frodo guardò col cuore pesante Aragorn e Legolas arrampicarsi sulla ripida sponda e scomparire nella nebbia; ma i suoi timori erano infondati. Trascorsero appena una o due ore e, giunto da poco il meriggio, egli vide di nuovo apparire le figure indistinte degli esploratori.
 «Tutto a posto», disse Aragorn, scendendo l’argine scosceso. «C’è un sentiero che conduce a un ottimo approdo ancora utilizzabile. La distanza non è molta: le prime cateratte sono a non più di mezzo miglio da qui, e lunghe il doppio. Quasi immediatamente dopo, l’acqua è di nuovo chiara e piatta, pur essendo rapida. Il lavoro più duro sarà di portare le imbarcazioni da qui sino all’antica strada. L’abbiamo rintracciata, ma è lontana dalla riva, ed è fiancheggiata da una parete rocciosa a ridosso, che dista dal fiume almeno duecento passi. Non siamo invece riusciti a trovare l’approdo a nord; probabilmente, se esiste ancora, l’abbiamo passato la notte scorsa. Risalendo faticosamente la corrente rischieremmo di fare molta strada inutile e di non vederlo nella nebbia. Penso che la miglior cosa sia di lasciare il Fiume adesso, e cercare di raggiungere la pista alla meno peggio dal punto in cui ci troviamo».
 «Non sarebbe facile anche se fossimo tutti Uomini», ribatté Boromir.
 «Noncuranti di ciò che siamo, noi tenteremo l’impresa», disse Aragorn.
 «La tenteremo», disse Gimli. «Le strade impervie fiaccano le gambe degli Uomini, mentre quelle dei Nani avanzano senza indugio, anche con un fardello due volte più pesante di loro, Messer Boromir!».
{J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Il Grande Fiume, Gimli by mistermoster on DeviantArt}
– Ancalagon

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