Furia per il tradimento e disperazione per il ritardo nel momento in cui il suo padrone correva un pericolo mortale, empirono Sam d’una violenza e d’una forza improvvisa, che mai Gollum avrebbe pensato trovare in quel lento e stupido Hobbit. Gollum stesso non si sarebbe svincolato con maggiore rapidità e furore. La mano gli sfuggì dalla bocca di Sam, il quale si proiettò in avanti tentando di liberarsi dalla morsa al collo. Teneva ancora in mano la spada, ed appeso al braccio sinistro il bastone donato da Faramir. Cercò disperatamente di voltarsi e falciare il nemico. Ma Gollum fu troppo veloce. In un baleno il suo lungo braccio destro afferrò il polso dell’Hobbit, stringendolo come una tenaglia; piano ma inesorabilmente curvò in avanti la mano, finché con un grido di dolore Sam lasciò cadere la spada; nel frattempo l’altra mano di Gollum lo strangolava lentamente. Allora Sam giocò l’ultima carta. Con un brusco movimento si liberò leggermente e piantò solidamente i piedi sul terreno; poi d’un tratto spinse con tutte le forze proiettandosi all’indietro.
{J.R.R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, La tana di Shelob, Gollum by Nerd’s Revenge}
-Lúthien Tinúviel