Gandalf: «È Gollum. Sono tre giorni che ci segue»
Frodo: «E’ fuggito dai sotterranei di Barad-dûr?»
Gandalf: «Fuggito… O lasciato andare? E ora l’Anello lo ha attirato qui. Non si libererà mai del bisogno di averlo. Lui odia e ama l’Anello, come odia e ama se stesso. La vita di Sméagol è una triste storia… Sì, Sméagol si chiamava una volta. Prima che lo trovasse l’Anello. Prima che lo portasse alla pazzia»
Frodo: «Che peccato che Bilbo non l’abbia ucciso quando poteva!»
Gandalf: «Peccato? E’ stata la pena che gli ha fermato la mano. Molti di quelli che vivono meritano la morte e molti di quelli che muoiono meritano la vita. Tu sei in grado di valutare, Frodo? Non essere troppo ansioso di elargire morte e giudizi. Anche i più saggi non conoscono tutti gli esiti. Il mio cuore mi dice che Gollum ha ancora una parte da recitare, nel bene o nel male, prima che la storia finisca. La pietà di Bilbo può decidere il destino di molti»
Frodo: «Vorrei che l’Anello non fosse mai venuto da me. Vorrei che non fosse accaduto nulla»
Gandalf: «Vale per tutti quelli che vivono in tempi come questi, ma non spetta a loro decidere. Possiamo soltanto decidere cosa fare con il tempo che ci viene concesso. Ci sono altre forze che agiscono in questo mondo, Frodo, a parte la volontà del Male. Bilbo era destinato a trovare l’Anello, nel qual caso anche tu eri destinato ad averlo. E questo è un pensiero incoraggiante»
{Il Signore degli Anelli – La compagnia dell’Anello, di Peter Jackson, photo by La settima Arte}
-Lúthien Tinúviel