Non era in grado di pensare al da farsi; né tantomeno era in grado di pensare a quanto era successo; o perché fosse stato abbandonato; o perché, se era stato abbandonato, gli Orchi non l’avessero catturato; e nemmeno perché la testa gli facesse tanto male.
La verità è che era rimasto a lungo steso per terra immobile, in un angolo buio, invisibile e incosciente.
Dopo un po’ di tempo cercò a tastoni la pipa. Non si era rotta, e questa era una bella cosa. Poi cercò la borsa del tabacco, e ce n’era ancora un po’, e questa era una cosa ancora più bella. Poi cercò dei fiammiferi e non riuscì a trovarne neanche uno, e questo distrusse completamente le sue speranze. Tanto meglio per lui, ammise quando ebbe ripreso del tutto i sensi. Solo il cielo sapeva che cosa la fiammella dei fiammiferi e l’odore del tabacco gli avrebbero tirato addosso fuori dai buchi neri di cui quel postaccio era pieno. A tutta prima, comunque, si sentì distrutto. Ma nel buttare all’aria tutte le tasche e nel tastarsi tutto cercando i fiammiferi, la mano gli capitò sull’elsa della piccola spada, il pugnale che aveva preso agli Uomini Neri e di cui si era quasi dimenticato; per fortuna gli Orchi non se ne erano accorti, perché la portava sotto le brache.
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Indovinelli nell’Oscurità, The Hobbit – Smoking Bilbo by DenisM79 on DeviantArt}
-Ancalagon