«Elbereth Gilthoniel!», esclamò sospirando Legolas e guardando verso l’alto. In quel momento una forma oscura, come una nube eppure non una nube, poiché navigava molto rapidamente, apparve dal nero del Sud, dirigendosi con velocità verso la Compagnia, oscurando ogni luce man mano che si avvicinava. Videro presto che si trattava di un essere dalle ampie ali, più nero degli abissi della notte. Voci selvagge e feroci si levarono dall’altra sponda in segno di saluto. Frodo sentì un brivido glaciale attraversargli la schiena, come il ricordo della vecchia ferita, alla spalla, e stringergli il cuore in una morsa. Si accoccolò come per nascondersi.
D’un tratto il maestoso arco di Legolas si tese e fischiò. Un suono stridulo accompagnò la partenza della freccia scoccata dalla corda elfica. Frodo levò lo sguardo al cielo. La forma alata volteggiava quasi sul suo capo; si udì un roco gracchiare, ed essa precipitò dal cielo, piombando nelle tenebre della riva orientale. Il cielo si fece nuovamente limpido. Si sentì un tumulto di voci lontane che imprecavano e si lamentavano nell’oscurità, poi più nulla. Da est quella notte non giunse più alcun grido, né alcuna freccia.
{J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Il Grande Fiume, Legolas of LOTR by bluepencil on DeviantArt}
– Ancalagon