Passò un bel po’ di tempo prima che alcuni di loro osassero oltrepassare quella curva. Nel frattempo i Nani avevano di nuovo percorso un lungo tratto di strada negli oscuri tunnel del reame degli Orchi. Quando questi se ne accorsero, presero le torce, infilarono scarpe leggere, e scelsero i loro corridori più veloci, dotati della vista più acuta e dell’udito più fino. Questi corsero avanti, rapidi come donnole al buio, e poco più rumorosi dei pipistrelli.
 Ecco perché né Bilbo, né i Nani e neanche Gandalf li udirono arrivare. E neppure li videro. Gli Orchi invece, che li inseguivano silenziosamente, videro loro, perché il bastone magico di Gandalf continuava a emettere una fievole luce per aiutare i Nani nella loro avanzata.
 Tutto a un tratto Dori, che adesso stava di nuovo alla retroguardia, venne agguantato nel buio, alle spalle. Gridò e cadde; e lo Hobbit gli rotolò giù dalla schiena nella tenebra più oscura; batté la testa sulla dura roccia e perse conoscenza.
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Su e Giù, Glamdring the Foe Hammer by Choper Nawers on Behance}
-Ancalagon

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