«Yrch!», disse Legolas, inconsciamente parlando nella sua lingua nativa.
«Orchi!», gridò Gimli.
«Tutto merito di Gollum, scommetto», disse Sam a Frodo. «Ed ha scelto anche un bel posticino. Il Fiume pare fermamente deciso a lanciarci fra le loro braccia!».
Si curvarono tutti in avanti, lavorando di remi con sforzi sovrumani: persino Sam diede una mano. Ad ogni minuto si aspettavano di sentirsi trafiggere da frecce dalle nere piume. Molte passavano fischiando sul loro capo, o si tuffavano nei flutti intorno alle barche, ma nessuno più fu colpito. Era buio, ma non abbastanza buio per gli occhi notturni degli Orchi, ed al lume di stelle la Compagnia offriva evidentemente all’astuto nemico un qualche punto di riferimento; o forse erano piuttosto i grigi manti di Lórien, ed il grigio legname delle navi di costruzione elfica, che vincevano la malvagità degli arcieri di Mordor.
{J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Il Grande Fiume, Orc Archer by Tey Bartolome on ArtStation}
-Ancalagon