La spada tornò nel fodero. «Presto, seguitemi!» disse una voce fiera e tranquilla; e prima che Bilbo capisse cos’era successo, trottava di nuovo in avanti, a più non posso, ultimo della fila, giù per passaggi scurissimi con le urla degli Orchi che svanivano dietro di lui. Una pallida luce li guidava.
 «Più svelti, più svelti!» disse la voce: «Non ci metteranno molto a riaccendere le torce!».
 «Mezzo minuto!» disse Dori, che si trovava indietro, vicino a Bilbo, e che era un buon diavolo. Si prese lo Hobbit a cavalcioni sulle spalle aiutandosi meglio che poteva con le mani legate, e poi ripartirono tutti di corsa, con un clangore di catene, inciampando spesso, dato che non potevano servirsi delle mani per tenersi in equilibrio. Per un bel po’ non si fermarono, e alla fine si trovarono proprio giù nel cuore della montagna.
 Allora Gandalf accese il bastone magico. Perché, naturalmente era Gandalf; ma per il momento avevano ben altro a cui pensare per chiedergli come avesse fatto ad arrivare fin lì. Sfoderò ancora la spada, e nel buio essa sfolgorò di nuovo di luce propria.
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Su e Giù, Gandalf by biggie917 on DeviantArt}
-Ancalagon

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