A notte fonda Frodo uscì da un profondo sonno buio e si accorse che Sam lo stava scuotendo. «È un peccato svegliarvi», sussurrò Sam, «ma me l’avete chiesto voi. Non c’è nulla da dire, o ben poco. Mi parve di udire poc’anzi uno spruzzo ed un rumore come di fiuto; ma si odono tanti strani suoni del genere di notte lungo un fiume».
Egli si coricò, e Frodo, imbacuccato nelle coperte, si mise seduto lottando contro il sonno. Minuti od ore intere passarono lentamente, senza che accadesse nulla. Frodo stava per cedere alla tentazione di coricarsi di nuovo, quando una forma scura, appena visibile, galleggiò vicino ad una delle barche attraccate. Una lunga mano bianchiccia s’intravide, mentre afferrava veloce il parapetto; due pallidi occhi che emanavano il freddo barlume di una lampada scrutarono l’interno dell’imbarcazione, poi si levarono, fissando Frodo seduto sull’isolotto. Erano distanti meno di un paio di braccia, e Frodo udì il fioco sibilo di un respiro trattenuto. Egli si alzò in piedi, sguainando Pungolo, ritto innanzi a quegli occhi.
{J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Il Grande Fiume, Gollum by Rodgers Dameron}
-Ancalagon