Anche a ovest, sulla loro destra, il paesaggio era privo di alberi, ma era piatto, e ampie pianure erbose lo macchiavano in parecchi punti di verde. Su questa sponda del Fiume oltrepassarono foreste d’immense canne, così alte che ostruivano completamente la vista ad occidente, quando le piccole imbarcazioni avanzavano strusciando contro le ultime propaggini dei canneti oscillanti al vento. Le scure piume avvizzite si curvavano e si scrollavano nella fresca brezza, sibilando dolcemente con tristezza. Da taluni varchi nella selva, Frodo scorse improvvise immagini di pascoli ondulati, oltre i quali dei colli brillavano nel tramonto, e lontano sulla linea dell’orizzonte come una fascia oscura, le ultime creste meridionali delle Montagne Nebbiose.
 Non vi era traccia di cose vive che si muovessero, salvo gli uccelli. Di questi ve ne erano molti: giovani uccellini pigolanti tra le canne, che si vedevano di rado. Un paio di volte i viaggiatori udirono il fruscio ed il sibilo delle ali di cigni, e levando lo sguardo scorsero una grossa falange che navigava in cielo.
 «Cigni!», disse Sam. «E belli grandi!».
 «Sì», disse Aragorn, «e sono cigni neri».
{J. R. R. Tolkien, Il Signore degli Anelli, Il Grande Fiume, Edoras 2 by Alan Lee}
-Ancalagon

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