La casa di Elrond, di Felt heart
Ma per il momento i Nani erano tutti in favore dell’idea di cenare al più presto possibile, e non vollero fermarsi. Si incamminarono tutti, conducendo i pony a mano, finché non furono guidati su un buon sentiero e, finalmente, proprio alla sponda del fiume. Esso scorreva veloce e rumoroso, come fanno i rivi montani nelle sere d’estate, quando il sole ha sfolgorato tutto il giorno sulle alte nevi lontane. C’era solo uno stretto ponte di pietra senza parapetto, così stretto che un pony poteva appena passarci sopra; e sopra di esso dovettero passare, lentamente e con attenzione, uno dopo l’altro, ciascuno conducendo il suo pony per le briglie. Gli Elfi avevano portato sulla riva delle lanterne luminose, e cantarono un’allegra canzone mentre la compagnia attraversava.
 «Non immergere la barba nella schiuma, padre!» gridarono a Thorin, che stava chino quasi carponi. «È già lunga abbastanza anche senza innaffiarla!».
 «Attenti che Bilbo non si mangi tutti i dolci!» trillarono. «È già troppo grasso per riuscire a passare attraverso il buco della serratura!».
 «Ssst! Zitti, Buona Gente! e buona notte!» disse Gandalf, che era l’ultimo. «Le valli hanno orecchie e certi Elfi cianciano un po’ troppo allegramente. Buona notte!».
 E così finalmente arrivarono tutti all’Ultima Casa Accogliente, e trovarono le porte spalancate.
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Un Breve Riposo, The House of Elrond by Felt-heart on DeviantArt}
– Ancalagon, Where once was Light now Darkness falls

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