Passò il mattino, giunse il pomeriggio; ma in tutto quel deserto silenzioso non c’era traccia di nessuna dimora. La loro ansia cresceva, perché ora si rendevano conto che la casa poteva essere nascosta quasi dovunque tra loro e le Montagne. Giunsero sopra valli inattese, strette, dai fianchi ripidi, che si aprivano improvvisamente ai loro piedi, e guardarono giù, meravigliati di vedere alberi sotto di loro e corsi d’acqua sul fondo. C’erano canaloni che si potevano attraversare quasi con un salto, ma molto profondi e con molte cascate. C’erano precipizi scuri che non si potevano attraversare né saltando né calandocisi dentro. C’erano acquitrini; luoghi verdi e piacevoli da guardare, con fiori che crescevano vividi e alti; ma un pony che vi camminasse con una soma sulla schiena non ne sarebbe mai più uscito fuori.
Veramente dal guado alle Montagne si stendeva un territorio molto più vasto di quanto si sarebbe mai potuto immaginare. Bilbo era stupefatto. L’unico sentiero era segnato da pietre bianche, alcune piccole e altre seminascoste dall’erica e dal musco. Seguire la pista era, tutto sommato, una faccenda assai lenta, benché fossero guidati da Gandalf che sembrava orizzontarsi molto bene.
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Un Breve Riposo, A Dribble of Ink by Tove Jansson}
-Ancalagon
