«Povera canaglietta!» disse Guglielmo. Aveva già mangiato tutto quello che poteva ingoiare a cena; e aveva anche bevuto un sacco di birra. «Povera canaglietta! Lascialo andare!».
 «Non prima che abbia detto cosa ha voluto dire con “tanti”, e con “proprio nessuno”» disse Berto. «Non voglio mica svegliarmi con la gola tagliata!».
 «Io non lo permetto!» disse Guglielmo. «Sono stato io a catturarlo!».
 «Sei un pancione deficiente, Guglielmo,» disse Berto «come t’ho già detto prima di stasera».
 «E tu sei un cafone!».
 «Questo non me lo dovevi dire, Guglielmo Huggings» disse Berto dando un pugno nell’occhio di Guglielmo.
Allora ci fu un bellissimo pandemonio. Bilbo, quando Berto lo lasciò cadere a terra, ebbe ancora abbastanza presenza di spirito da sgattaiolare fuori dai loro piedi prima che cominciassero ad azzuffarsi come cani e a chiamarsi reciprocamente e a gran voce con ogni sorta di nomi perfettamente veritieri e appropriati. Presto furono serrati l’uno nelle braccia dell’altro, rotolando quasi dentro al fuoco tra pugni e botte, mentre Maso li bastonava entrambi con un ramo per ricondurli alla ragione – e questo ovviamente servì solo a infuriarli più che mai.
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Abbacchio Arrosto, Roast Mutton by Nautilluz on DeviantArt}
-Ancalagon

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