I Nani non smettevano di avanzare, senza girarsi mai, e ignorando completamente lo Hobbit. Chissà dove, dietro alle nuvole grigie, il sole doveva essere tramontato, perché il buio cominciò a calare mentre scendevano in una profonda valle sul cui fondo scorreva un fiume. Si levò il vento, e i salici sulle sponde si piegarono e sospirarono.  Fortunatamente la strada passava sopra un antico ponte di pietra, poiché il fiume, gonfiatosi a causa della pioggia, si precipitava con violenza giù dalle colline e dalle montagne a nord. Era quasi notte quando arrivarono dall’altra parte. Il vento squarciò le nuvole grigie e in mezzo ai lembi svolazzanti una vaga luna apparve sopra le colline. A quel punto essi si fermarono e Thorin borbottò qualcosa riguardo alla cena, «e dove troveremo un posticino asciutto per dormire?».
 Fu solo allora che si accorsero che Gandalf non c’era. Fino a quel punto li aveva sempre seguiti senza mai dire se era anche lui dei loro o se si sarebbe limitato ad accompagnarli per un po’. Aveva mangiato più di tutti, parlato più di tutti, e riso più di tutti. E adesso era semplicemente sparito!
 «Proprio quando uno stregone ci sarebbe stato più utile che mai!» borbottarono Dori e Nori (che condividevano il punto di vista dello Hobbit riguardo ai pasti regolari, abbondanti e frequenti).
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Abbacchio Arrosto, scena de Lo Hobbit Un Viaggio Inaspettato, Dori si lamenta della pioggia}
-Ancalagon

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