«E pensare che a momenti è giugno!» borbottò Bilbo, mentre sguazzava dietro agli altri in un sentiero fangosissimo. L’ora del tè era passata; pioveva a dirotto, come non aveva smesso di fare per tutta la giornata; il cappuccio gli sgocciolava negli occhi, il mantello era pieno d’acqua; il pony era stanco e inciampava sui sassi, e gli altri erano troppo di cattivo umore per parlare. «E sono sicuro che la pioggia è entrata nei vestiti asciutti e nelle borse delle provviste» pensò Bilbo. «Accidenti agli scassinamenti e a tutto quello che ci ha a che fare! Quanto vorrei essere a casa nella mia bella caverna accanto al fuoco, con la cuccuma che comincia a fischiare». Non fu l’ultima volta che espresse questo desiderio!
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Abbacchio Arrosto, The Shire; A View of Hobbiton From The Hill by Ted Nasmith}
-Ancalagon

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back To Top
Racconti di Tolkien