Proprio allora tutti gli altri sbucarono da dietro l’angolo della strada proveniente dal villaggio. Montavano dei pony, e da entrambi i fianchi di ogni pony pendevano i bagagli più disparati: casse, pacchi ed effetti personali. C’era anche un pony piccolo piccolo, a quanto pareva destinato a Bilbo.
«Montate su, voi due, e partiamo!» disse Thorin.
«Mi dispiace tanto,» disse Bilbo «ma sono venuto via senza cappello, e ho dimenticato il fazzoletto e sono senza soldi. Non ho ricevuto il vostro biglietto che alle dieci e quarantacinque, per essere precisi».
«Non essere preciso,» disse Dwalin «e non preoccuparti! Dovrai fare a meno di fazzoletti e di un bel po’ di altre cose, prima di arrivare alla fine del viaggio. Per quanto riguarda il cappello, ho un cappuccio e un mantello in più nel mio bagaglio».
E fu così che si misero in viaggio, caracollando via dalla locanda in un bel mattino di fine aprile, su dei pony sovraccarichi; e Bilbo indossava un cappuccio verde scuro (un po’ rovinato dalle intemperie) e un mantello verde scuro prestatigli da Dwalin. Erano troppo grandi per lui e gli davano un’aria abbastanza buffa. Che cosa avrebbe pensato di lui suo padre Bungo, non osò immaginarlo. La sua unica consolazione era che non avrebbe potuto essere scambiato per un Nano, visto che non aveva la barba.
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Abbacchio Arrosto, The Hill of Hobbiton by J.R.R. Tolkien}
-Ancalagon