«Hai solo dieci minuti di tempo. Ti toccherà correre» disse Gandalf.
«Ma…» disse Bilbo.
«Non c’è tempo» disse lo stregone.
«Ma…» disse ancora Bilbo.
«Non c’è tempo neanche per questo! Sbrigati!».
Fino alla fine dei suoi giorni Bilbo non riuscì mai a ricordare come fece a trovarsi fuori casa, senza cappello, bastone, un po’ di denaro, o una qualsiasi di quelle cose che di solito portava con sé quando usciva, lasciando a metà la sua seconda colazione e senza sparecchiare, ficcando le chiavi in mano a Gandalf e correndo alla massima velocità consentitagli dai piedi lanosi giù per il viottolo, oltre il grande Mulino, al di là dell’Acqua e poi per un miglio e più. Era tutto ansimante quando arrivò a Lungacque proprio alle undici precise, e scoprì che era venuto via senza un fazzoletto!
«Bravo!» disse Balin che stava sulla porta della locanda in attesa di vederlo arrivare.
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Abbacchio Arrosto, Adventure by Bohemian Weasel}
-Ancalagon
