Dopo che tutti gli altri ebbero ordinato la loro colazione senza dire neanche una volta «per piacere» (cosa che a Bilbo seccò moltissimo), si alzarono. Lo Hobbit dovette trovare posto per tutti, e riempire tutte le camere disponibili, preparando i letti su sedie e divani, prima di averli sistemati e di poter andare a dormire nel suo lettino, molto stanco e nel complesso assai poco felice. L’unica decisione che prese fu di non disturbarsi ad alzarsi molto presto per preparare la dannata colazione per tutti gli altri. Il suo lato Tuc si stava rapidamente squagliando, e Bilbo non era più tanto sicuro che al mattino dopo sarebbe partito per un viaggio, di qualsiasi tipo fosse.
 Mentre giaceva a letto poteva udire Thorin che cantava ancora piano, tra sé e sé, nella migliore camera da letto accanto alla sua:
Lontan sui monti fumidi e gelati
in antri fondi, oscuri, desolati,
prima che sorga il sol dobbiamo andare
i pallidi a cercar ori incantati.
Bilbo si addormentò con questo canto nelle orecchie, che gli provocò dei sogni molto agitati. Era giorno alto quando si svegliò.
{J. R. R. Tolkien, Lo Hobbit, Una Riunione Inattesa, Image in Drawings 🎨 collection by Deny Killers}
-Ancalagon

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